Extralberghiero in Veneto vs. hotel: concorrenza sleale?
Una riflessione sulla concorrenza tra il settore Extralberghiero in Veneto e gli hotel
La pubblicazione di un articolo su un noto blog mi ha fatto tornare in mente il problema (se così possiamo definirlo) dell’Extralberghiero in Italia e della concorrenza che si è instaurata con il settore alberghiero.
La nuova legge della ragione Veneto le chiama “Strutture Complementari”.
Le strutture ricettive complementari sono le strutture ricettive aperte al pubblico, a gestione unitaria, situate in un edificio con spazi e servizi offerti al turista diversi rispetto a quelli delle strutture ricettive alberghiere.
Io, in estrema sintesi lo definisco in questo modo: “Una cosa bellissima ma fuori controllo”. In questo articolo spiegherò le mie ragioni ma prima vorrei partire da alcune osservazioni sul settore extralberghiero in Veneto.
Il settore Extralberghiero in Veneto
In Italia ogni Regione ha le sue regole in merito a come si apre un bed and breakfast e quali sono i documenti da presentare per avviare una struttura ricettiva extralberghiera. La Regione Veneto permette diverse tipologie di strutture extralberghiere queste sono quelle che vanno per la maggiore:
- gli alloggi turistici, che sono composti da una a sei camere, ciascuna dotata di un massimo di quattro posti letto;
- le case per vacanze, che sono composte da un locale soggiorno e da una sala da pranzo entrambi di uso comune e da camere che per più della metà sono dotate di due o più posti letto;
- le unità abitative ammobiliate ad uso turistico, che sono composte da una o più camere, ciascuna dotata di uno o più posti letto, nonché di servizi igienici e di cucina autonomi;
- i bed & breakfast, che sono composti da una a tre camere per i turisti, ciascuna dotata di un massimo di quattro posti letto; il titolare deve risiedere nell’unità immobiliare sede del bed & breakfast e deve ivi alloggiare, in una camera a lui riservata, durante il periodo di apertura della struttura. Il servizio di prima colazione è servito ai clienti direttamente dal titolare o dai suoi familiari. I bed & breakfast, se esercitati in via occasionale, anche nell’ambito di ricorrenti periodi stagionali, non costituiscono attività d’impresa;
Caratteristiche del settore Extralberghiero in Veneto
Ciascuna tipologia di struttura extralberghiera ha le sue caratteristiche e limitazioni d’uso. Vediamole nel dettaglio.
Il B&B ha un limite di 3 camere e devono essere in un unico edificio con il residente=intestatario residente all’interno. Dovrebbe essere una semplice integrazione al reddito per le famiglie che si vedono andare via per studio il figlio e quindi possono affittare la sua stanza (esempio banale)
L’affittacamere invece può avere un massimo di 6 camere, è molto simile ad un piccolo hotel e NON DEVE avere l’angolo cottura
Gli appartamenti ammobiliati invece se ne possono avere solo 4 e DEVONO AVERE la cucina e DEVONO essere venduti per un minimo di 7 notti
Concorrenza sleale extralberghiero ed hotel in Veneto
Ecco ora il problema grosso: tutte e tre le tipologie di strutture extralberghiere possono essere gestite in forma NON imprenditoriale. Chissenefraga, direte. Invece no! La non imprenditorialità determina che non si “debbano” (tra virgolette) registrare i clienti e non si “debbano” (anche questo tra virgolette) emettere fatture fiscali. Inoltre le cameriere e i receptionist che vi abitano (lavorano) sono quasi sempre inquadrati come colf, con evidenti vantaggi fiscali.
Quindi creano una concorrenza sleale tra hotel e strutture extralberghiere per i seguenti motivi:
- Non emettono fatture e non pagano quindi neppure l’IVA (beh ci sono sempre le poche eccezioni che confermano la regola).
- Spesso non registrano i clienti e non pagano quindi neppure la tassa di soggiorno
- Non hanno obblighi sanitari.
- Non hanno obblighi prevenzione incendi.
- Il personale costa tipo un terzo e 99% è pagato in nero.
Dimensione del mercato Extra Alberghiero in Italia
Ma se fosse una cosa di nicchia non avrebbe neppure senso sta qui a parlarne. In realtà i numeri sono importanti.
Su Roma le strutture extra alberghiere sono 1417 contro 749 con ulteriori 1000 attività irregolari, secondo FederAlberghi (articolo in copertina).
Ovviamente non bisogna andargli contro, bisogna solo dare la giusta flessibilità anche alle strutture alberghiere poiché altrimenti ci sarà un continuo spostamento da hotel a extra alberghiero.
Agli hotel non conviene più essere hotel, conviene perdere la denominazione e diventare extra alberghiero. La denominazione hotel non è più un volano commerciali poiché sui maggiori siti di intermediazione la differenza è sempre più sbiadita e l’appiattimento delle informazioni è tutto a vantaggio delle strutture extra alberghiere. Inoltre i servizi che offrono sono al pari, se non migliori di quelli offerti nelle strutture alberghiere.
Ribadisco, non si deve andare contro l’extra alberghiero, si deve aiutare il settore alberghiero a diventare più flessibile, snello e redditizio. Se possibile servirebbero gli stessi controlli dell’Alberghiero anche per l’extra alberghiero, giusto per evitare forme di abusivismo.
Qualche giorno fa ho letto il titolo di una discussione su Linkedin, “Come risanare un albergo”. Beh, la risposta è semplice: trasformalo in un extra alberghiero!
State ridendo? Non c’è molto da ridere, tanti hotel se potessero trasformerebbero il loro in affittacamere e appartamentini da affittare cosi.
Secondo voi questo fenomeno è un problema per il turismo italiano? E se lo è credete che ci siano delle soluzioni percorribili?